Aver la cera negli orecchi
• Fig.: essere sordi, come se si avesse della cera nelle orecchie che ostruisce il canale auditivo. Usato principalmente nel senso lato di rifiutarsi di ascoltare, di non voler intendere o far finta di non capire.
Racconta Omero nell'Odissea (12,177) che Ulisse impose ai suoi marinai di tapparsi le orecchie con la cera, per evitare che il canto ammaliatore delle Sirene li inducesse a seguirlo portando la nave a fracassarsi sugli scogli. L'espressione si trova però in vari autori, come Orazio, Ammiano Marcellino, Sant'Ambrogio e altri, mentre in un salmo biblico si trova un serpente che resiste agli incantamenti perché ha le orecchie otturate.
Avere una brutta cera
• Avere il volto sciupato, dall'aspetto malsano, malaticcio; in particolare dal colorito pallido, grigiastro.
La parola cera deriva dal greco kára, cioè “faccia, testa”, da cui il francese antico chiere, “viso”.
Far buona cera
• Fare bella accoglienza.
La cera è qui l'espressione del volto.
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